I NOSTRI COSTUMI
I costumi degli Artüsìn
Essendo la Valle Ellero una via di passaggio, gli abiti risentivano della moda che mano a mano veniva a presentarsi nel corso dei secoli, quindi l’abito non ha sviluppato caratteristiche proprie come accadeva nelle valli più chiuse o comunque poco frequentate.
Per la ricostruzione sono state di grande aiuto numerose foto d’epoca dei parenti ritrovate nei vecchi album fotografici di famiglia, dove, ad esempio i bisnonni venivano ritratti in posa statica nel giorno del loro matrimonio.
In alcuni rari casi vi sono ancora dei costumi originali custoditi amorevolmente dai proprietari dai quali si è potuto attingere per la foggia; un ulteriore aiuto ci è stato dato dal Museo Civico di Cuneo nel quale si trova conservato uno splendido abito festivo femminile del Monregalese del XIX secolo.
Doveroso è un ringraziamento alle nostre nonne per aver messo a dura prova la loro memoria – e la loro pazienza – con insistenti domande sull’abbigliamento degli adulti quando loro erano delle bambine.
I costumi che portano gli Artüsìn sono databili tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900. S’indossavano il giorno del proprio matrimonio, la domenica o comunque nei giorni di festa.
Le donne vestono abiti con gonne lunghe alle caviglie e giacchino aderente fino al punto vita, in certi abiti è presente un grembiule ornato con nastri e arricciature, al di sotto del giacchino vi è una camicetta di colore chiaro guarnita con piccole pieghe, pizzi e ricami e al di sotto della gonna una sottogonna di tela bianca bordata con pizzo o sangallo. Nei mesi freddi si coprivano con una corta mantellina di panno di lana denominata “pellegrina”, potevano anche usare il diffusissimo scialle di lana per coprire le spalle confezionato coi ferri da maglia.
Gli uomini indossano pantaloni e gilèt in tessuto scuro e camicia chiara con colletto a listino, in vita la “scirpa”, una lunga e stretta fascia di stoffa che viene avvolta sui fianchi in più giri.
In testa portano un cappello scuro di feltro a larghe falde e nei giorni di freddo il “mantèl”: un grande tabarro di panno di lana nel quale si avvolgevano gettandolo su una spalla.
I colori predominanti di moda all’epoca, come si noterà, sono per lo più quelli scuri.