COS’E’ L’OCCITANIA

L’Occitania e le sue tradizioni

Cos’è l’Occitania

È la civiltà della lingua d’Oc, mai costituita come stato unitario, nata intorno all’anno 1000
L’Occitania si estende dai Pirenei alle Alpi, dal Mediterraneo all’Atlantico, comprendendo tutto il centro-sud della Francia (Provenza, Delfinato, Alvernia, Limosino, Guiana, Linguadoca e Guascogna), la Val d’Aran in Spagna e sedici valli in Italia, nelle province di Cuneo e Torino, oltre una piccolissima parte della provincia di Imperia. In seguito ad un’antica emigrazione è occitana anche Guardia Piemontese, in Calabria.


Il termine
“Occitania, che sembrava sconosciuto fino a qualche decennio fa, era già stato scritto fin dal 1290” indica un’area geografica di 190.000 Kmq, abitata da 13 milioni di persone.


Nel ‘700 e ‘800, con la nascita degli stati unitari, l’Occitania, a causa dell’assenza di un potere militare forte, è stata ripartita tra Italia, Francia e Spagna. L’affermarsi delle lingue ufficiali delle tre rispettive nazioni ha affievolito l’unitarietà dell’area nel suo legante principale, la lingua, che va scomparendo, ma non ha interrotto altre tradizioni, come quelle della musica e delle danze, che negli ultimi decenni hanno conosciuto una straordinaria vitalità.

Le Valli occitane italiane

L’alta Val Susa, le Valli Chisone, Germanasca, Pellice in provincia di Torino, e le Valli Po, Varaita, Maira, Grana, Stura, Gesso, Vermenagna, Ellero, Pesio e Corsaglia in provincia di Cuneo, più Olivetta San Michele e parte di Triora in provincia di Imperia, costituiscono il territorio delle Valli occitane italiane. Un territorio montuoso, in cui vivono 180.000 persone.

Un territorio storicamente legato ai territori d’oltralpe più che con il resto d’Italia, per cultura, tradizioni e scambi economici favoriti dai tanti valichi alpini. Con la Legge 482 del 1999 lo stato italiano ha riconosciuto la minoranza etnico-linguistica occitana.

Musica e danze occitane

C’era un tempo in cui la gente era solita ritrovarsi nelle osterie o sulle piazze del paese per ritagliarsi un momento di condivisione soprattutto nelle feste che coinvolgevano tutto il paese i musici locali allietavano la giornata con canti, musiche e danze.

Sono centinaia le musiche e le danze dell’area occitana che si sono conservate fino ai nostri giorni, hanno caratteristiche peculiari della zona di provenienza e, sono spesso molto diverse le une dalle altre. Sono accomunate dall’uso di strumenti musicali simili in tutta l’area occitana, anche se in alcune zone ne prevalgono alcuni sugli altri. Gli strumenti storicamente più diffusi sono l’organetto e più recentemente la fisarmonica, la cornamusa,

la ghironda, il violino, il galoubet e i tamburi.


Le musiche e le danze oggi conosciute hanno, a seconda del singolo brano, anni, decenni o secoli di storia.